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Mauro
Gioielli
Il
Molise festeggia San Nicola
articolo pubblicato nel settimanale “Extra”, anno V,
n. 18, sabato 9 maggio 1998
In vari giorni di maggio, con data principale fissata
al 9 del mese, in più luoghi del Molise si festeggia San Nicola di Mira
(Turchia) o, se volete, di Bari. Si tratta d’un santo che nella regione
viene celebrato come patrono in ben 15 paesi: Bonefro, Castel del Giudice,
Duronia, Fossalto, Guardiaregia, Lucito, Lupara, Macchia d’Isernia, Macchia
Valfortore, Macchiagodena, Pizzone, Provvidenti, San Giuliano del Sannio,
San Polo Matese, Vastogirardi. Il suo culto, inoltre, è presente in altre
località, tra cui Colle d’Anchise, Mafalda, Petacciato, Tavenna.
Il calendario liturgico dedica a questo santo,
vissuto tra il III e il IV secolo, la data del 6 dicembre (dies natalis),
ma nel Molise è usanza, quasi ovunque, festeggiarlo a maggio poiché il 9
di detto mese, nell’anno 1087, le sue reliquie giunsero in Italia, sottratte
ai Turchi da alcuni marinai baresi.
San Nicola, venerato in tutto il mondo, è patrono
della Puglia, ed è indubbio che il suo culto si sia diffuso da noi
provenendo proprio dalla regione confinante. In tal senso, si tratta d’una
religiosità diramatasi in modo simile a quella legata alla figura di San
Michele, un culto garganico che, sulla scorta dei contatti transumanti tra
Molise e Puglia, s’è propagato particolarmente nell’area d’influenza
tratturale. San Michele, infatti, si festeggia due volte l’anno, l’8 maggio
e il 29 settembre, ovvero nei periodi che corrispondono a quelli che un
tempo sancivano la partenza e il rientro dei pastori che percorrevano le
calles oviariae.
Anche la festa di San Nicola ha, in parte, funzione
analoga. Essa, come altre ricorrenze cicliche dell’area
Abruzzo-Molise-Puglia (soprattutto quella della Madonna Incoronata), è la
festa del ritorno. E che sia stata una ricorrenza molto sentita dai
pecorai costretti a percorrere lunghi tragitti è avvalorato dal fatto che il
Vescovo di Mira veniva venerato quale protettore «dei pastori» e «dei
viaggiatori», oltre che dei marinai, dei bambini, delle zitelle, degli
oppressi, dei prigionieri, ecc.
[1].
Ecco, in sintesi, come San Nicola viene celebrato in
alcune località molisane.
Bonefro lo
ricorda a maggio e a dicembre. A maggio viene festeggiato insieme a San
Michele, nei giorni 8 e 9. Un tempo si effettuava una non piccola fiera di
bestiame e si svolgevano pure nutriti pellegrinaggi a Monte Sant’Angelo. A
dicembre si prepara un cibo rituale detto panettella e si ricordano
suoi interventi contro le intemperie e contro i briganti.
A San Polo Matese una volta la festa doveva
essere certamente più rilevante di quella attuale che ormai si limita ai
soli rituali religiosi: novena o settenario, messa e processione.
Lucito lo
celebra l’11 e il 12 maggio con due processioni, la prima parte da una
chiesa extra moenia e conduce la statua del santo in paese, la
seconda fa il percorso inverso. Sono consumati dei biscotti benedetti. Un
tempo si portava in processione il Giglio, una struttura adorna di
alloro e nella quale trovava posto un bambino.
Mafalda
festeggia San Nicola il 12 e 13 maggio, con due processioni analoghe a
quelle di Lucito e una fiera.
A Macchia d’Isernia i fedeli si contendono,
con l’ammessa (offerta in danaro), l’onore di portare la statua. Un
tempo, veniva posta in scena una sacra rappresentazione.
Anche a Guardiaregia si svolge un’asta per
portare il simulacro in religioso corteo fino alla località Tre Monti, dov’è
una cappella. A dicembre la festa si rinnova con il Cenacolo di San
Nicola.
Petacciato
festeggia San Nicola con fiera e processione che si tengono la prima
domenica di maggio (la seconda domenica del mese c’è la processione di
ritorno). La statua è deposta all’interno del trionfo; è una
deposizione sacra e ambita, contesa all’asta dai fedeli.
A San Giuliano del Sannio la festa si svolge
in tre giornate, 8-9-10 maggio. La processione è caratterizzata dalla
presenza dei fucilieri che, con armi ad avancarica, sparano in aria
in segno di festa.
Mauro
Gioielli
[1] I.
Bellotta, I santi patroni d’Italia, Roma 1988, p. 227; A. Malossini,
Dizionario dei santi patroni, Milano 1995, p. 232.
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